È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 14-12-2021 il decreto interministeriale che regola il Fondo Impresa Donna per finanziamenti e contributi a fondo perduto destinati alle Imprese Femminili.
Nuove imprese costituite (da meno di 12 mesi) o imprese già esistenti potranno richiedere gli aiuti del Fondo Impresa Donna. L’obbiettivo è favorire la nascita o il consolidamento delle imprese gestite principalmente da donne, diffondendo cultura imprenditoriale e formazione.
Il Fondo ha una dotazione iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile.
A chi si rivolge
Il fondo Fondo Impresa donna per finanziamenti e contributi a fondo perduto interesserà quattro categorie di imprese beneficiarie:
– le cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
– le società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
– imprese individuali la cui titolare è una donna;
– lavoratrici autonome;
I settori di attività cui andranno i benefici vanno dall’industria, all’artigianato, alla trasformazione dei prodotti agricoli, ai servizi, il commercio e infine il turismo.
Le agevolazioni si applicano su tutto il territorio nazionale.
Come funziona
Le imprese che richiedono i benefici dovranno realizzare nuovi programmi di investimento entro due anni dalla concessione delle agevolazioni e con un tetto di spese ammissibili di:
– 250mila euro ( iva esclusa ) per nuove imprese;
– fino a 400mila euro ( iva esclusa ) per imprese già esistenti;
Le agevolazioni sono concesse dopo una procedura valutativa; i progetti di impresa saranno valutati secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri, dal tipo di progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale per le iniziative ad alta tecnologia.
Quali sono le agevolazioni
Le agevolazioni sono sotto forma di contributo a fondo perduto e di finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.
Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.
Le agevolazioni si combinano a seconda che l’impresa sia di nuova costituzione o già esistente e in relazione all’ammontare delle spese ammissibili previste. In particolare:
– per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
** 80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00;
** 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00;
– per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato come di seguito indicato:
** per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili tra contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato;
** per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre per le esigenze di capitale circolante sono agevolate in percentuale nella forma del contributo a fondo perduto;
Sono considerate ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.
Nello specifico le spese ammesse dovranno riguardare:
– immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, coerenti e funzionali all’attività d’impresa e a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata;
– immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
– personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
– esigenze di capitale circolante nel limite del 20/25 per cento delle spese complessivamente ritenute ammissibili, coerenti con l’iniziativa e riguardanti:
*** materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
*** servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
***godimento di beni di terzi, inclusi spese di noleggio, canoni di leasing;
Siamo in attesa del provvedimento con cui il Ministero dello sviluppo economico aprirà i termini per la presentazione delle domande.
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